Campotosto torna protagonista dell’agonismo nazionale FIPSAS
Riparte la grande pesca sportiva nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dopo anni di assenza dalle competizioni ufficiali, il bacino di Campotosto torna finalmente a essere scenario di eventi sportivi di rilievo nazionale. È con profondo orgoglio che annunciamo la ripresa delle attività agonistiche su uno dei luoghi più suggestivi dell’Appennino, un ambiente unico nel suo genere, dove la bellezza naturale si fonde con la passione sportiva e con una visione moderna e sostenibile della gestione del territorio.
Questo ritorno è il frutto di un lungo percorso di collaborazione e dialogo istituzionale che ha visto protagonisti la FIPSAS e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, insieme alle amministrazioni locali e a tutti coloro che credono nel valore educativo, sociale e ambientale della pesca sportiva.
Grazie alla sensibilità e alla visione dell’Ente Parco, oggi possiamo dire di aver raggiunto un risultato di grande significato: riportare a Campotosto competizioni nazionali, restituendo così dignità sportiva e visibilità a un bacino che rappresenta una vera e propria risorsa per l’Abruzzo e per l’intero centro Italia.
Il cammino che ci ha condotti a questo traguardo è iniziato diversi anni fa, con la collaborazione tra la Federazione e l’Ente Parco nella stesura del nuovo regolamento della pesca sportiva, un documento che ha saputo coniugare la tutela ambientale con la fruizione consapevole delle acque interne.
Sono seguite la mappatura e la geolocalizzazione delle aree di pesca, strumenti fondamentali per garantire una gestione trasparente, sostenibile e accessibile.
Oggi, quel lavoro trova pieno compimento con il ritorno dell’attività agonistica, che rappresenta non solo un evento sportivo, ma anche un momento di sintesi tra sport, natura e territorio.
Venerdì 10 ottobre prenderà il via la selettiva zonale del Campionato Italiano a Coppie di Carpfishing, una delle discipline più tecniche e rispettose dell’ambiente dell’intero panorama FIPSAS.
L’evento richiamerà atleti provenienti da dieci regioni italiane – Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna – che si sfideranno in un intenso weekend di pesca, immersi nella cornice suggestiva del lago e delle montagne circostanti.
I vincitori di questa tappa accederanno alle semifinali del Campionato Italiano 2026, ma al di là della competizione, l’obiettivo più grande è quello di promuovere un modello di pesca sostenibile e consapevole, in grado di coniugare il rispetto per la fauna ittica con la valorizzazione del territorio.
Eventi come questo rappresentano una grande opportunità per il territorio di Campotosto e per tutta l’area del Parco.
La pesca sportiva, infatti, oltre al suo valore tecnico e formativo, può diventare un importante strumento di promozione turistica e ambientale, capace di portare visitatori, atleti e accompagnatori in un contesto naturale di straordinaria bellezza, anche in periodi destagionalizzati, offrendo così un sostegno concreto alle attività economiche e ricettive locali.
È un turismo diverso, lento, rispettoso, che si muove in sintonia con l’ambiente e che lascia sul territorio un’impronta positiva, fatta di conoscenza, educazione ambientale e cura del patrimonio naturale.
Tutto questo è stato possibile grazie alla lungimiranza e alla capacità gestionale dell’Ente Parco e delle amministrazioni che hanno creduto in un progetto di convivenza virtuosa tra uomo e natura, tra tutela e fruizione responsabile.
Il Carpfishing è una disciplina sportiva che incarna perfettamente i valori della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente.
Nata in Inghilterra nel 1978 grazie a Kevin Maddocks e Lennie Middleton, questa tecnica si basa su un sistema di innesco innovativo – il celebre hair rig – che consente di lasciare l’amo libero, favorendo un aggancio più naturale e riducendo al minimo il rischio di danni al pesce.
La filosofia di base è quella del “catch and release”: la cattura e il rilascio immediato del pesce dopo un’accurata fase di slamatura, disinfezione e cura, nel pieno rispetto del benessere dell’animale.
Anche le esche utilizzate, le cosiddette boilies, sono concepite per selezionare gli esemplari di maggiori dimensioni, limitando la cattura accidentale di altre specie o di pesci giovani.
Durante la slamatura, i pesci vengono adagiati su appositi materassini protettivi, che preservano il muco naturale e garantiscono la loro integrità prima del rilascio.
Si tratta quindi di una tecnica altamente selettiva, etica e responsabile, che unisce la sfida sportiva alla consapevolezza ecologica, e che ben rappresenta la direzione che la pesca sportiva moderna deve intraprendere.
Il ritorno del Carpfishing a Campotosto è molto più di un evento agonistico: è un messaggio di cultura ambientale e di civiltà sportiva.
Attraverso queste iniziative, FIPSAS intende ribadire il ruolo centrale della pesca sportiva non solo come attività ricreativa, ma come strumento educativo, capace di trasmettere ai giovani valori fondamentali come il rispetto per la natura, la lealtà, la pazienza e la conoscenza degli ecosistemi.
Ogni gara diventa così un’occasione per rafforzare il legame tra l’uomo e l’acqua, tra il gesto sportivo e la responsabilità ambientale.
Campotosto torna così ad essere un punto di riferimento per la pesca sportiva e per l’agonismo federale, un simbolo di collaborazione tra istituzioni, sport e territorio.
Un esempio concreto di come, attraverso il dialogo e la visione condivisa, sia possibile coniugare la tutela ambientale con lo sviluppo sostenibile, trasformando un lago in un laboratorio di sport, cultura e rispetto per la natura.


